Teresa Novarese Cerutti

Casale Monferrato, 25 agosto 1920 – Casale Monferrato, 28 ottobre 2009

Teresa Novarese Cerutti

Casale Monferrato, 25 agosto 1920 – Casale Monferrato, 28 ottobre 2009

Biografia

Entrò a 12 anni nell’esclusivo Collegio di Suore domenicane San Giuseppe di Vigevano, dove proseguì gli studi, fino al conseguimento della Maturità. Si iscrisse alla Facoltà di Lingue straniere all’Università di Cà Foscari senza però conseguire la laurea perché a causa dell’intensificarsi della guerra la famiglia la fece rientrare a Casal Monferrato.
A vent’anni conobbe Luigi Cerutti e, conquistata dalle sue qualità umane ed intellettuali, lo sposò nel 1945.

La famiglia di Luigi aveva fondato nel 1920 le Officine Meccaniche O.M.G. Cerutti per la riparazione e costruzione in proprio di macchine utensili. Nel 1949 produsse la prima rotativa che venne esportata in Polonia; dal 1950 in poi, l’azienda, trasformata in S.r.l., si concentrò sulla produzione di macchine rotative per la stampa, portandola in seguito, ai vertici mondiali del settore.
Luigi avviò anche la costruzione di uno stabilimento per la produzione di rotative rotocalco per la stampa di materiali da imballaggio che si affermarono in Nord Europa, USA, India e Sud Africa oltre che nel mercato interno.

Nel 1973, la morte improvvisa di Luigi lasciò Teresa e i suoi due figli, Mariella e Giancarlo, in una difficile condizione. Teresa, sin lì impegnata esclusivamente nella famiglia e nel sociale, prese la Presidenza della O.M.G. Cerutti S.p.A, affiancata dal cognato Carlo nel ruolo di Amministratore Delegato e avvalendosi delle esperienze maturate a fianco del marito e delle relazioni e conoscenze allora stabilite, impegnandosi molto nel lavoro.

Seppe intuire che negli USA il mercato avrebbe ricercato le rotocalco con piegatrici variabili nella stampa dei periodici e dei cataloghi, anticipò i tempi e l’azienda si specializzò nella produzione di queste macchine. Nel 1981 rilevò le quote del cognato affidando al figlio Giancarlo, oggi presidente del gruppo Sole 24 Ore, il ruolo di Amministratore Delegato. La società diventa una vera multinazionale con gli stabilimenti in giro per il mondo e l’anima fra Casale Monferrato e Vercelli.


È per questo spirito di abnegazione che la mattina del 2 giugno 1984 al Quirinale il presidente della Repubblica, Sandro Pertini, consegna a Teresa Cerutti Novarese l’onorificenza di Cavaliere del lavoro. L’ordine al merito del lavoro premia non solo una specifica attività intrapresa, ma vincola ad un impegno etico e sociale volto al miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro del paese. Un impegno al quale la Cerutti non è mai venuta meno.
Molteplici le attività sociali, culturali e artistiche che vedono la signora Cerutti Novarese adoperarsi con profonda energia. In primis il sostegno ai “Silenziosi operai della croce”, associazione internazionale riconosciuta dal Pontificio Consiglio e fondata dallo zio Monsignor Luigi Novarese.


Il 25 ottobre 1990 fu la prima donna a ricevere il riconoscimento “Gravure person of the year”, il più prestigioso premio negli Stati Uniti nel settore della grafica; nel 1991 ebbe l’onorificenza vaticana di cavaliere pro Ecclesia et Pontifice; il 23 aprile 1994 la Western Michigan University di Kalamazoo le conferì il titolo di dottore di ricerca in scienze ad honorem; nel settembre 1995, su invito dell’organizzatrice ACIMGA (Associazione costruttori italiani macchine grafiche ed affini) partecipò a Pechino, in qualità di presidente, alla prima fiera del settore imballaggio Converflex China; l’anno dopo, il 4 luglio 1996 ricevette dal presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro il premio Leonardo-Qualità Italia.
Legata al proprio territorio e alla propria città fu la promotrice del Consorzio per gli studi universitari di Casale e in particolare della facoltà d’Economia. Oggi la facoltà è sede indipendente dall’Università degli studi del Piemonte orientale Amedeo Avogadro.

Personalità

Donna e industriale in un mondo maschile. Capace di reinventarsi e affrontare, con talento, eclettismo e genialità, le sfide e gli imprevisti senza abbattersi ma anzi trasformando l’inesperienza in originalità e capacità d’anticipare i tempi.
Pur trasformando la propria azienda in una multinazionale non perde mai il legame con la propria comunità di cui contribuisce alla crescita sociale ed economica.

«Questa è un’azienda dove spesso chi è andato in pensione continua a presentarsi ogni giorno al lavoro per continuare a dare, sia pure in altra forma, il suo contributo. È un’azienda dove le persone contano più delle macchine. Ecco perché abbiamo scelto di essere tecnologicamente all’avanguardia e di continuare ad acquisire altre aziende pur mantenendo una fortissima identità. Ed ecco perché la parola ‘globalizzazione’ deve essere usata con attenzione, ed io rimango convinta che nonostante tutte le rivoluzioni in atto nel mondo della comunicazione la carta stampata avrà ancora per molto tempo un importantissimo spazio»