Ottavia Penna Buscemi

Caltagirone, 12 aprile 1907 – Caltagirone, 2 dicembre 1986

Ottavia Penna Buscemi

Caltagirone, 12 aprile 1907 – Caltagirone, 2 dicembre 1986

Biografia

Ottavia Penna Buscemi nasce nel 1907, da una famiglia di nobili origini, a Caltagirone, il padre, Francesco Penna è barone di Portosalvo, la madre è duchessa di Albafiorita. Dopo aver concluso i propri studi, a Poggio Imperiale prima e a Roma poi, sposa il medico Filippo Buscemi. Durante il seconda Guerra Mondiale si aggira di notte nel Calatino, forando i sacchi di grano che i baroni locali rivendono al mercato nero, invece di consegnare all’ammasso obbligatorio, dalle proprie fattorie consegna carne agli affamati anche a rischio di farsi notare con quell’ingente carico di cibo dalla gendarmeria. Viene eletta all’Assemblea Costituente nella circoscrizione Catania con il Fronte dell’Uomo Qualunque, unica donna di questa formazione politica ad essere eletta, insieme ad altre venti su tutto il territorio nazionale. Il 28 giugno 1946 viene candidata dal suo gruppo parlamentare come Capo dello Stato, annuncia questa decisione  Guglielmo Giannini, segretario del Fronte dell’Uomo Qualunque: è la prima donna ad essere candidata per questo ruolo, perde contro Enrico De Nicola. Partecipa alla stesura della Costituzione con altre donne tra cui Maria Federici e Lina Merlin. A seguito di fratture e tensioni il 15 novembre 1947 è tra i parlamentari che distaccatosi dal Fronte dell’Uomo Qualunque forma il gruppo “Unione Nazionale”, Ottavia Penna come molti altri all’interno del partito discordava con le posizioni con le posizioni liberali e centriste di Giannini, a favorire questa frattura sono le simpatie di quest’ultimo nei confronti del Governo De Gasperi IV. Nel 1953 si candida con successo e diventa consigliere comunale nella sua città col Partito Nazionale Monarchico, trascorre gli ultimi anni proprio a Caltagirone e qui si spegne nel 1986.

Personalità

Ottavia Penna è l’unica donna di destra nell’Assemblea Costituente, riuscendo a farsi eleggere in una circoscrizione fortino democristiano, come Catania, grazie anche al suo amore per la giustizia e alla sua vocazione caritatevole con i suoi connazionali in difficoltà. Proprio nell’interesse di agire per il popolo italiano, soprattutto per equiparare i diritti di uomini e donne, intraprende la propria carriera politica, si sentirà sempre estranea a ogni tipo di compromesso e avrà la temerarietà di distaccarsi dal suo partito nel momento in cui lo riconoscerà non più in linea con le sue idee.

Montemagno su di lei: “Ma nel suo animo era rimasta sempre l’avversione per «questa repubblica» e la esprimeva in maniera singolare incollando sulle lettere il francobollo a testa in giù.”