Maria Agamben Federici

L’Aquila, 19 settembre 1899 – Roma, 28 luglio 1984

Maria Agamben Federici

L’Aquila, 19 settembre 1899 – Roma, 28 luglio 1984

Biografia

Maria Agamben Federici nasce nel 1899 a L’Aquila, da una famiglia di origini armene. Si riconosce nel cristianesimo sociale, infatti si forma sui testi di Mounier e Maritain, studia fino a conquistare una laurea in lettere e subito dopo intraprende la carriera da insegnante. Incontra e sposa nel 1926 Mario Federici, scrittore aquilano. Fino al 1939 con il marito è all’estero dove frequenta circoli di fuoriusciti antifascisti. Tornata in Italia nel 1939 diviene, nel 1944, delegato del congresso istitutivo delle Acli e alla settimana di orientamento politico del 1945 è l’unica relatrice donna e si occupa del tema del suffragio. Viene eletta all’Assemblea Costituente nella circoscrizione Perugia-Terni-Rieti per il Gruppo Democratico Cristiano ed è una delle sole cinque donne ad occuparsi della commissione incaricata dell’elaborazione della Costituzione e passata alla storia come “commissione dei 75”; il suo lavoro si distingue nella sottocommissione riguardante diritti e doveri economico-sociali. Per sostenere le famiglie italiane costrette all’estero dal 1947 fino al 1981 presiede l’Associazione Nazionale Famiglie Emigrate. Essendo rieletta nella prima legislatura, per la Democrazia Cristiana, lavora principalmente su temi quali la Previdenza sociale e la disoccupazione, guidando un’inchiesta parlamentare nel 1951. Nel 1950 fonda insieme alle colleghe Merlin, Jervolino e Cingolani il CIDD, Comitato Italiano di difesa morale e sociale della donna, per arginare fenomeni come la prostituzione femminile. Non si ricandiderà a fine mandato. Nel 1957 pubblica “Il cesto di lana”, libro in cui spiega la sua visione della questione femminile italiana nel dopoguerra. Muore a Roma nel 1984. 

Personalità

Maria Federici è stata l’emblema della scesa in campo di una generazione di donne che per la prima volta dimostravano un massiccio interesse per il sociale lasciando l’ambiente domestico per contribuire ad abbattere i privilegi di una classe politica fino a quel momento prettamente maschile. In qualità di madre costituente si batte per la questione femminile, soprattutto sulla tutela della figura materna, cercando una soluzione per le tante madri lavoratrici. Altrettanto dimostra nell’impegno profuso per favorire l’ingresso delle donne in cariche elettive e uffici pubblici.

Abbattere preconcetti e pregiudizi è proprio di chi lascerà un segno nel mondo. Maria Federici è una di quelle donne senza le quali una parte d’Italia sarebbe ancora chiusa in casa. Il coraggio d’impegnarsi, di rivendicare i propri diritti senza dimenticarsi chi si è e lottare per gli altri fa di Maria Federici, ancora oggi, un esempio per tante. Un nome da ricordare con gratitudine per tutti.