Margherita Incisa di Camerana
Torino, 30 novembre 1879 – Roma, 5 febbraio 1864
Margherita Incisa di Camerana
Torino, 30 novembre 1879 – Roma, 5 febbraio 1864
Biografia
Nata a Torino da una famiglia nobile, il padre era marchese e la madre baronessa di origini ebraiche, studiò presso il collegio del Sacro Cuore della città e proseguì gli studi a Padova, dove ottenne un diploma come infermiera. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, fu subito arruolata per gli ospedali da campo, cosa che non le dispiacque affatto, essendo Margherita una fervida interventista e sostenitrice della guerra. Le sue esperienze furono raccolte e raccontate nel libro, “Nella tormenta”, pubblicato nel 1929. Finito il primo conflitto, partecipò all’Impresa di Fiume, svolgendo varie mansioni come infermiera, assistente nell’ufficio di propaganda e poi soldato ne “La Disperata”, la guardia personale di D’Annunzio, con il grado di tenente. Nonostante le forti reticenze del tempo circa il ruolo delle donne – lo stesso Filippo Turati, fra i padri del socialismo italiano, non riservò mai belle parole per la giovane Margherita – indossò fieramente la divisa legionaria e fu l’unica donna a entrare a far parte della Federazione Nazionale Arditi d’Italia. Dopo il matrimonio con Elia Passavanti – pluridecorato eroe di guerra –, ricoprì altre importanti cariche, oltre a offrirsi volontaria ripetutamente per andare a combattere in Africa Orientale e in Spagna, ma la sua candidatura non fu mai accettata. Due anni dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, la Camerana partì per il confine greco-albanese, dove si occupò della cura dei feriti presso l’ospedale di Tirana. Rientrata in Italia, prestò assistenza anche nell’ospedale militare di Caserta, dedicato ai prigionieri britannici. Il suo impegno durò per tutta la vita: dal dopoguerra gli anni ’60, infatti, si dedicò all’attività politica e a quella benefico-assistenziale. Ebbe il merito di portare le donne al centro della scena, dimostrandosi all’altezza dei ruoli e delle consegne date. Il suo spontaneismo e la sua dedizione le fecero conquistare il rispetto dell’esercito, testimoniando un impegno, una fede e uno spirito di servizio – inusuali per le donne dell’epoca – che andavano ben al di là del momento contingente.
Personalità
Audace, intrepida e anticonformista, Margherita Incisa di Camerana si conquistò un posto d’onore tra le eroine del Novecento italiano.Interventista e volontaria, indossò fieramente l’uniforme legionaria. Il poeta Leone Kochnitzky scrisse di lei: “Fra gli Arditi c’è una donna che, sopra una succinta gonna grigio-verde, porta la giacca coi risvolti neri. Prende parte alla marce, alle esercitazioni; con una virile grazia, quest’anima ben temprata si piega alle necessità rudi del blocco vigilando alla salute morale e alla disciplina delle sue truppe”… Nell’atmosfera incendiaria di Fiume, usa girare con il pugnale appeso alla cintola, contribuendo – nella città occupata dal Vate – alla consacrazione di quella che molti decenni più tardi sarà definita “parità di genere”: legionari e legionarie, insieme, per il riscatto della Patria dal tradimento della “Vittoria mutilata”.