Gianna Preda

Coriano, 11 febbraio 1921 – Ronciglione, 7 agosto 1981

Gianna Preda

Coriano, 11 febbraio 1921 – Ronciglione, 7 agosto 1981

Biografia

Pseudonimo dato da Leo Longanesi a Giovanna Pazzagli, è passata alla storia per essere stata una giornalista ed una sceneggiatrice italiana dallo spirito eclettico, anticonformista e goliardico. Fu il punto di riferimento per l’ambiente della destra istituzionale e anticomunista per il suo essere una donna “d’assalto”, riuscendo ad affermarsi in un mondo prettamente maschile e conservatore nonostante alcune sue posizioni “progressiste” come l’aborto e il divorzio. Dopo una formazione artistica a Bologna, sposò un ufficiale della Repubblica Sociale Italiana, dal quale ebbe due figli. A seguito della guerra, iniziò una carriera da giornalista scrivendo per diverse testate, come “Il Giornale d’Italia”, quotidiano fondato nel 1901 e chiuso nel 1976 e il “Corriere della Sera” specializzandosi nelle interviste scomode, stravolgenti e volte a scoperchiare il malcostume politico. Nel 1954 prese a scrivere per “Il Borghese”, al quale collaborerà per il resto della vita e – a seguito della morte del redattore Longanesi – ne assunse la direzione. Nel 1973 decise di aderire al Movimento Sociale Italiano per l’ammirazione nei confronti di Giorgio Almirante, nonostante l’amicizia con Pasolini e con Pertini. Tuttavia, le sue posizioni non allineate la portarono ad un allontanamento progressivo. La Preda conservò sempre un’irriverenza ed un acume rari che le valsero il soprannome di “tigre” da Giuseppe Prezzolini e “L’Oriana Fallaci della destra” da Marcello Veneziani, in particolare per le sue inchieste scottanti, che portarono anche alle dimissioni di esponenti politici, come Giorgio La Pira dopo un’intervista con la moglie. Questo e molti altri “scoop” la portarono in testa alle classifiche nazionali di giornalismo politico, facendo diventare “Il Borghese” un quotidiano di punta: fu proprio nella sede di quest’ultimo che fu piazzata una bomba – fortunatamente inesplosa – come avvertimento a non proseguire certe strade scivolose, come quelle che portarono poi allo scandalo di Tangentopoli. Morì poco più che 60enne per un brutto male: ebbe il merito di dimostrare a tutta Italia cosa era in grado di fare una donna con una penna in mano.

Personalità

Eclettica, dirompente e antisistema, Giovanna Pazzagli – passata alla storia con lo pseudonimo di Gianna Preda, datole da Longanesi – ebbe il merito di scoperchiare un intero sistema politico fatto di corruzione e malcostume. Da sempre vicina agli ambienti del MSI, fu considerata la “Oriana Fallaci della destra” che seppe raccontare un’epoca attraverso articoli di giornale, interviste e inchieste di enorme portata. Nata in Emilia Romagna e diplomatasi all’artistico, coltivò la passione giornalistica collaborando con varie testate e divenendo direttrice de “Il Borghese” dopo la morte di Leo Longanesi. Portò il quotidiano in testa alle classifiche nazionali per letture e vendite, proprio grazie alle “novità” e gli scandali che era in grado di scovare e diffondere. Portò alle dimissioni alcuni esponenti politici, tra cui Giorgio La Pira e fu precursore delle inchieste giudiziarie che poi portarono a Tangentopoli. Morì a poco più di 60 anni, dopo aver trascorso una vita all’insegna della verità, dell’informazione libera e non corrotta.