Edda Cattich

Zara, 25 dicembre 1922 – Mogliano, 14 luglio 2017

Edda Cattich

Zara, 25 dicembre 1922 – Mogliano, 14 luglio 2017 

Biografia

Nata a Zara nella seconda decade del Novecento, ha vissuto il dramma della pulizia etnica jugoslava ai danni dei nostri connazionali. Conobbe le atrocità della guerra, della barbarie titina, delle foibe e dell’esodo di centinaia di migliaia di persone. Fuggita in Italia insieme alla famiglia, tornò nella sua città natale solo molti anni dopo, intorno al 1990, portando aiuto e soccorso con la Croce Rossa durante il conflitto nei Balcani. È proprio all’interno di questa associazione che Edda convogliò tutte le sue energie ed il suo senso di rivalsa, dedicandosi totalmente alla difesa dei più deboli e dei bisognosi. Il suo impegno la portò ad ottenere la Medaglia d’Oro al merito nel 2010, accompagnata da queste bellissime parole: “Esempio ineguagliabile di fedeltà e amore verso la Croce Rossa Italiana. In oltre quarant’anni di attività, facendo onore ai sette principi fondanti la nostra Associazione, ha contribuito in maniera esemplare alla vita e alla crescita della Croce Rossa Italiana. Grande Donna e Grande Amica di ogni volontario”. Testimone di una delle pagine più buie del secolo breve, la Cattich seppe trasformare il suo dolore in impegno solidale e fraterno verso il prossimo ed è anche grazie al suo daffare che la Croce Rossa Italiana – insieme alla Guardia di Finanza – ricostruirono i fatti tragici del comunismo attraverso un lavoro di analisi e documentazione, al fine di scoprire che fine avessero fatto gli uomini, donne e bambini scomparsi durante gli anni terribili a cavallo della seconda guerra mondiale. Non solo: il CICR – Comitato Internazionale di Croce Rossa – contribuì alla liberazione dei prigionieri italiani dai campi di concentramento jugoslavi, offrendo assistenza, cure e cibo. E così fece anche Edda, affermando ogni giorno della sua vita il valore della solidarietà e dell’amor patrio. 

Personalità

Esule, patriota ed esempio tangibile di solidarietà, Edda Cattich riuscì a trasformare il dolore delle sue esperienze infantili in esperienza propositiva e di aiuto verso il prossimo. Scampata alle retate dei gendarmi titini sul confine orientale, Edda – come migliaia di altri connazionali – riparò in Italia, unendosi poi alla Croce Rossa conquistandosi valorosamente la Medaglia d’Oro al merito per essere “Esempio ineguagliabile di fedeltà e amore verso la Croce Rossa Italiana. In oltre quarant’anni di attività, facendo onore ai sette principi fondanti la nostra Associazione, ha contribuito in maniera esemplare alla vita e alla crescita della Croce Rossa Italiana. Grande Donna e Grande Amica di ogni volontario”.